La tragedia dell'Andrea Doria

Completa questo testo sull'affondamento dell'Andrea Doria con le parole sottostanti in modo da costruire un testo coerente:

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Era considerata da molti la nave più bella del mondo, un gioiello tecnologico orgoglio dei navali italiani degli anni ‘50. Si tratta della Andrea Doria, lussuoso e nave ammiraglia della italiana, che poco dopo le ore 23 del 25 luglio 1956, mentre si avvicinava alle degli Stati Uniti, fu speronata dalla nave svedese Stockholm e andò a fondo in 11 ore.
Questa, che fu una delle più gravi sciagure della marina mercantile italiana, provocò la morte di 52 persone (47 sulla nave italiana e 5 su quella svedese). Le centinaia di feriti tra i 1706 passeggeri della Andrea Doria furono salvati in una spettacolare operazione di soccorso grazie ai membri dell’equipaggio e al tempestivo intervento del transatlantico francese Ile de France che invertì la per poter portare in salvo i passeggeri. Esemplare fu anche il comportamento del comandante dell' Andrea Doria, Piero Calamai, che rimase a bordo fino all’ultimo per coordinare le operazioni di .
L'Andrea Doria era lunga 213,5 m, con una sezione massima di 27,5 m, essa aveva una lorda di 29.083 tonnellate. La propulsione era affidata a due impianti separati di turbine a vapore, collegate a due gemelle a tre pale, che permettevano alla nave di raggiungere agevolmente una velocità di esercizio di 23 .
Grazie ad un investimento di oltre 1 milione di dollari di allora spesi in decori e pezzi d'arte nelle cabine e nelle sale pubbliche, inclusa una statua a grandezza naturale dell'Ammiraglio Doria realizzata dallo scultore Giovanni Paganin, molti la consideravano la più bella nave mai .
Era anche considerata una tra le più sicure: con il doppio scafo e undici differenti compartimenti stagni, la Andrea Doria poteva navigare senza problemi anche in caso di di due interi compartimenti. Inoltre portava abbastanza per tutti i passeggeri e l'equipaggio, cosa rara per l'epoca, ed era dotata di un avanzatissimo . Ciò nonostante, rimanevano diversi problemi legati alla stabilità ed alla sicurezza: già dai test in scala, effettuati durante la progettazione, la Andrea Doria mostrava la tendenza a rollare violentemente quando veniva urtata da onde oltre una certa altezza; questo fatto fu evidenziato anche nel viaggio inaugurale, quando la nave si inclinò di oltre 28 dopo l'impatto con un'onda oceanica. La tendenza si accentuava quando i di carburante erano quasi vuoti, ovvero, in genere, al termine dei viaggi.

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