1. L'obbligo d'istruzione in Italia dura dieci anni dall'anno scorso.
FALSO
2. Il dato determinante è la data di nascita.
FALSO
3. La legislazione precedente era molto chiara: si doveva studiare fino ai 18 anni.
FALSO
4. Non si potrà lavorare prima dei 16 anni.
VERO
5. Il quadro normativo è introdotto con la legge finanziaria.
VERO
6. Ci sarà un periodo di transizione in cui ci sarà una sovrapposizione di norme.
VERO
7. La scuola è la prima priorità del governo.
FALSO
8. L'indagine di cui si parla parte dal 1990.
VERO
9. Secondo le fonti ufficiali la spesa pubblica dello Stato per la scuola è diminuita
VERO
TRASCRIZIONE PARZIALE
SI DEVE ANDARE A SCUOLA
- Fino a quanti anni si deve studiare oggi in Italia? - Allora, oggi cioè dal prossimo anno scolastico, non dall’attuale anno scolastico, l’obbligo d’istruzione dura 10 anni d’ istruzione e, quindi, partendo dai sei anni fino ai sedici anni. Non è vero, quindi, che è la data di nascita che determina, ma sono i dieci anni di scolarizzazione. Questo, però, è stato introdotto solo ora con la legge finanziaria 2007 ed entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico. Nell’attuale anno scolastico, invece, esisteva una normativa precedente voluta dal governo Berlusconi e della Moratti per la quale c’era l’obbligo previsto dalla Costituzione, quindi, otto anni. Poi partiva un diritto dovere di cui era molto difficile di interpretazione, capisco anche le difficoltà interpretative, che doveva portare fino ad0dirittura ai 18 anni. Ora questa situazione è del tutto superata. Fino a 16, obbligo d’istruzione. Tanto è vero che non si potrà neppure andare a lavorare se non si sono compiuti i 16 anni, quindi, quest’obbligo d’istruzione. che cosa verrà rilasciato? Innanzitutto, ci saranno nei primi due anni, la promozione all’anno successivo e, quindi, si verificherà questo. E poi, ci sarà anche, alla fine del biennio della scuola superiore, un certificato di competenze che verrà dato al ragazzo che potrà o continuare ad andare a scuola in un terzo anno o in un quarto, in un quinto, ...prendendosi una qualifica professionale od un diploma oppure potrà andare anche alla formazione professionale prendendo con un terzo anno, cioè aggiunto ai primi due, la prima qualifica professionale. L’obbligo d’istruzione fino a 10 anni e poi ce n’è uno successivo che ti porta almeno al titulo minimale: la qualifica professionale. Questo è il quadro normativo. - Quadro Normativo che, come ha detto il Viceministro di Stato, introdotto con la legge finanziaria. Buongiorno anche al professore Orazio Onicefaro che è un collaboratore dell’ottimo portale che arriva via e-mail introducendo, Buongiorno professore, introducendo questa decisione in finanziaria il governo ha cancellato il preesistente, tutto quanto il preesistente dice il Viceministro. Secondo Lei, per esempio, quelle varie risposte anche diverse che l’ascoltatrice Marcella ha ricevuto dalle varie istituzioni è dovuto al fatto che siamo in un periodo di transizione o che ancora qualche ambiguità ci può essere per chi deve rispondere? - Beh, che siamo in un periodo di transizione è chiaro. C’è stata una successione di decisioni, insomma, che poi deve dar luogo a una sistemazione complessiva. Ecco, quindi, abbiamo una fase di sovrapposizione anche di norme, perché anche i decreti legislativi della Moratti sono stati, diciamo, rinviati per quanto riguarda il termine per la loro modifica, ma non sono stati abrogati salvo che in alcuni punti specificati dall’ultimo decreto legge che ha abrogato alcuni punti del decreto legislativo della Moratti. Le altre cose restano in piedi. Tra l’altro anche il diritto dovere, insomma, fino a 18 anni dove esiste peraltro anche un’altra legge del 99, fatta dal centro sinistra che ugualmente porta a 18 anni l’obbligo di, comunque, restare in un ambiente formativo in modi diversi. - Però l’obbligo è come diceva il Viceministro di quei 10 anni per cui se si inizia la scuola a 6 si finisce a 16. Senta, non vogliamo con Lei parlare anche di una recente indagine molto interessante che avete fatto, perché vogliamo anche parlare dallo stato della scuola, su quanto è cresciuta la spesa per la scuola. Allora, si scopre che la spesa della scuola si allontana da quello che è l’indicazione di molti governi, anche di questo governo che dice che l’ha messo al suo secondo punto come priorità. Quanto è la spesa della scuola oggi e quanto era, per esempio, nel 1990, anno da cui siete partiti nell’indagine? - Dunque, ci siamo limitati a riportare delle statistiche ufficiali, insomma, le fonte ufficiali e abbiamo constatato che rispetto al prodotto interno lordo abbiamo avuto una e rispetto alla spesa complessiva, no? dello Stato, la scuola è andata leggermente indietro, insomma, ecco, non è andata avanti.